Aumentano gli insoluti e cresce l’attenzione per la gestione del credito commerciale, dei pagamenti e per le procedure Order-to-cash.

Ridurre gli insoluti, abbreviare i tempi di pagamento, generare cash per autofinanziare i propri investimenti, salvaguardare il working capital e la solidità patrimoniale dell’impresa sono le priorità oggi per Amministratori delegati, CFO e direttori amministrativi. Così oggi quattro imprese su dieci attribuiscono proprio alla gestione dei crediti commerciali un ruolo determinante nell’ambito della propria organizzazione, tre su dieci un ruolo organizzativo nei processi aziendali.

D’altro canto, nel processo “order-to-cash” – cioè il processo aziendale che va dalla ricezione dell’ordine d’acquisto, alla fornitura del bene al cliente e alla fatturazione, fino all’incasso del credito e all’interno del quale generalmente si inseriscono gli aspetti operativi del credit management – le imprese si concentrano sempre più in attività come la cura delle procedure di sollecito, la gestione del credito scaduto, i processi di raccolta delle informazioni e l’intervento sulle modalità di pagamento. Mentre i principali indicatori utilizzati per verificare l’andamento del processo order-to-cash sono la previsione dei tempi reali di pagamento (51,1% delle imprese), lo scaduto (49,4%) e le previsioni di incasso (48%).
Ma fondamentale appare anche il ruolo della DSO (Days Sales Outstanding) l’indicatore che misura il numero di giorni medi che l’azienda impiega per incassare dopo l’emissione della fattura, utilizzata dalla quasi totalità delle imprese di medie-grandi dimensioni. Del resto, tra i fenomeni che le imprese italiane hanno dovuto affrontare con maggiore preoccupazione dall’inizio del 2011 ad oggi si evidenzia proprio l’aumento degli insoluti, in particolare da parte dei clienti storici, considerati generalmente più sicuri.

Sono queste alcune delle principali salienze contenute nell’Osservatorio CRIBIS D&B – FORMAT sul credit management, che ha monitorato la gestione dei pagamenti e del credito commerciale attraverso l’intervista ad un campione di 1100 imprese italiane con più di 9 addetti e oltre 2,5 milioni di fatturato. (Fonte: www.businesscomunity.it)